“Se non blocchiamo con provvedimenti urgenti e strutturali la spirale inflattiva l’autunno sarà drammatico soprattutto per le fasce più deboli. I problemi di tante aziende non possono essere scaricati sui lavoratori e sulle famiglie. Non possiamo rinviare al prossimo governo ogni scelta”. Lo ha ribadito oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una lunga intervista al quotidiano cattolico “Avvenire”.
Sbarra auspica “il ritorno a una sana competizione elettorale, in cui le forze politiche non piantino bandierine ideologiche ma prendano a riferimento un’agenda sociale credibile, riformatrice e partecipata dalla società civile”. “Dobbiamo rilanciare le retribuzioni- ha aggiunto il leader Cisl- cambiare strutturalmente il sistema fiscale tagliando le tasse. È ora di redistribuire in maniera più equa il carico dell’Irpef, alzando il contrasto all’evasione. Va costruita una nuova previdenza più inclusiva e sostenibile per tutti, a partire da giovani e donne. E poi c’è la sfida degli investimenti su formazione, occupabilità, politiche attive, nuove strategie industriali, energetiche e ambientali.
Occorre affrontare in maniera decisiva il tema del Sud e del suo divario, sciogliere i nodi decisivi delle infrastrutture e delle opere pubbliche bloccate per decenni dai troppi “no” ideologici. C’è, insomma, un progetto-Paese da definire insieme, con il contributo attivo del sindacato e delle imprese. Ciascuno deve fare la sua parte. Serve uno sforzo di coesione contro il lavoro nero, sommerso e sottopagato, una battaglia comune per la qualità, la sicurezza e la stabilità dell’occupazione, specialmente femminile e giovanile. È irresponsabile l’atteggiamento di alcune aziende multinazionali che delocalizzano le produzioni e licenziano i lavoratori. Su questo chiamiamo all’unità il fronte sociale. Chiunque vincerà le elezioni dovrà fare tesoro di una visione pragmatica e dialogante”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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